venerdì 20 aprile 2012

BOOKWORM #12 - "Dance dance dance", di Haruki Murakami



A volte penso che ci voglia non solo l'incontro giusto tra chi scrive e chi legge, ma anche il momento giusto per questo incontro. 

Così è stata per la la lettura di Haruki Murakami
La prima volta, lo ho incontrato con "Norwegian wood" (di cui purtroppo non sono ancora riuscita a vedere l'adattamento cinamatografico), ed era più di 10 anni fa. Ricordo che ha lasciato in me un segno profondo, ma di difficile decifrazione. La seconda volta è stato circa 5 anni fa, con "La ragazza dello Sputnik". Ricordo di aver pensato che Murakami scriveva benissimo, ma che qualcosa mi sfuggiva, come una coincidenza persa per poco. 

Ma ora... Ora è arrivato il momento. 
Sentivo parlare di "Dance dance dance", di cui avevo letto in passato molte recensioni. Eppure questa volta lo ho avvertito come un richiamo. Stavo anche leggendo altro, ma non ho saputo aspettare: lo ho iniziato d'impulso e terminato nel giro di pochi giorni. Terminato di leggere fisicamente, intendo, perché dentro di me lo sento ancora, e penso che lo sentirò a lungo.

VOTO: capolavoro

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